Ricordo nel mese di aprile, ero in silenzio al computer e ho ricevuto un messaggio su WhatsApp, poi un altro ed un altro ancora, di solito silenzio il cellulare, ma casualmente quel giorno non lo avevo fatto.
So che quando ricevo bip uno dietro l’altro, non è un adulto che sta scrivendo, ma un ragazzo che chiede aiuto, e per questo apro subito l’applicazione e non era una richiesta di aiuto,
la mia piccola cochee festeggiava il miglioramento della sua scrittura alla lavagna!
È stato un momento particolare…
Tutto il lavoro fatto insieme stava portando i suoi frutti.
I compiti in classe e le interrogazioni per la mia cochee, fino a poco tempo prima, erano causa di ansia e ora una meravigliosa notizia:
è diventa consapevole che può essere ordinata.
Lei aveva tanta voglia di studiare, impegnarsi, ma cadeva in una sofferenza che si manifestava nel momento in cui doveva affrontare un’interrogazione o diventava insicura sui fogli dei compiti: scriveva, cancellava, riscriveva e alla lavagna poi non ne parliamo.
Tutto ciò accadeva sempre ed esclusivamente quando avrebbe dovuto affrontare il giudizio dei professori.
Sarà capitato anche a te nella vita di avere paura, hai una brutta sensazione, ti blocchi, non riesci a respirare, le palpitazioni ti assalgono, l’ansia aumenta e non dedichi del tempo a quello che vorresti fare.
La stessa cosa può capitare ai nostri ragazzi.
L’ansia nasce dalla paura, l’emozione che ci impedisce di vivere la nostra vita liberamente e con leggerezza.
Per la mia coachee è stata dura ammettere e tirar fuori ciò che aveva dentro di sé… come può essere dura per tutti noi.
A poco a poco, però, si è resa conto dei suoi progressi e la foto della lavagna ne è la prova.
Sapeva di non essere spaventata dallo studio e si è sempre impegnata, però quando la paura arrivava si preoccupava tantissimo, dopo un paio di mesi di lavoro insieme ha imparato a gestirla.
E più la consapevolezza aumentava, più voleva lavorare intensamente con me, ha capito cosa voleva veramente ed è passata all’azione.
La mia coachee nella sua sofferenza ha imparato a togliere le lenti deformanti che fin da bambina aveva cominciato a portare, creando verso di sé preconcetti e giudizi.
Le sofferenze, a volte, arrivano per permetterci di diventare più consapevoli.
Una consapevolezza che hanno avuto anche i suoi genitori, quando si sono accorti di quello che stava accadendo alla loro figlia e le hanno proposto di parlare con me.
Sta a noi genitori decidere come reagire alla richiesta di aiuto di un figlio.
È lì la differenza.